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Così cantava un famoso cantautore italiano e noi di strada ne abbiamo fatta. Siamo partiti in 160 su tre pullman e qualche auto. Un gruppo scelto: i cresimandi/comunicandi e gli adolescenti (Oratorio) con tanti genitori, i catechisti e gli animatori.
Modica, specialmente in pullman (e con le limitazioni che oggi comporta viaggiare con questo mezzo), non é proprio dietro l’angolo e se all’Autogrill… Beh!
Ma poi si arriva e si corre per la prima meta prima che inizi la Messa e diventi impossibile visitare “S. Giorgio”.
Visita breve, intensa con le parole della prof. Giuliana da parte di padre Michele Fidone, meravigliosa…inizia la Messa…via via!
Prima foto di gruppo sulla scalea e via tra bans, canti, sorrisi e saluti a coloro che si affacciano incuriositi.
É il momento della sosta golosa tra le cioccolaterie attorno a San Pietro… é una invasione… gli espositori vuoti, le casse “appesantite”.
Ma a San Pietro la Messa é già terminata, bene , un’altra invasione! Ci saluta padre Giuseppe Stella, il parroco “nativo” e ci fa gustare davvero tanti particolari…un’altra meraviglia della ricostruzione barocca post terremoto.
É il.momento di raggiungere i pullman per salire nella parte più distante dal centro” presso l’istituto Salesiano “S. Domenico Savio” dove ci accoglie il superiore, don Paolo Terrana
Pranzo e poco relax, alle 14,30 tutti nella cappella dell’Istituto per conoscere Nino.
In realtà non é già più del tutto estraneo; mentre aspettavamo che ci venisse aperto l’istituto non ci é sfuggita una locandina “Chiusura processo diocesano… 6 maggio 2024 e la foto di un bellissimo ragazzo tetraplegico ma sorridente… “ma da dove gli verrà la forza di sorridere in queste condizioni!?”.
Comunque don Paolo non é da solo, ci accoglie la dolcissima Rosa Baglieri, sorella di Nino, il cognato è alcuni nipoti. Siamo nella piena fase postprandiale ma nessuno dormicchia… il racconto é essenziale per non stancare i ragazzi, ma tratteggia dei punti fondamentali rivelativi dell’esperienza di Nino e della sua tragedia che dopo dieci anni di rifiuto di ogni conforto e relazione col mondo tranne quello della eroica mamma e dei familiari, si trasforma nella croce gloriosa di Gesù facendolo piano piano diventare immagine di Cristo stesso per gli altri. Viene recitata da tutto insieme la preghiera per la causa di canonizzazione composta dal Vescovo Salvatore.
Poi un breve e toccante video e poi si parte: la casa dove abitava al tempo dell’incidente, il luogo della caduta da 17 metri (il suo calvario), la stanza/Tabor dove nel tempo divenne luce per il.mondo e da dove parti da questo mondo dopo aver fatto a tutti l’arrivederci in Paradiso.
Ora si, tutto può diventare EUCARESTIA! Ci catapultiamo di nuovo in cappella dell’Istituto e si comincia. Alla Comunione viene letta e distribuita la preghiera con cui Nino si preparava alla S. Comunione.
Alla signora Rosa consegnano un dono raffigurante la Madonna della Sciara ringraziandola per le porte di casa aperte a noi e a tutti i pellegrini e visitatori.
Manca solo una bella foto di gruppo con i familiari e di Paolo e via!
Ore 18,00 in punto, come da accordi percorsi i pullman ripartono per Mompileri. Una buona mezz’ora di viaggio viene dedicata alla risonanze sulla Gionata: quella mamma che lo volle vivo a tutti i costi anche se consigliata in altro modo; quella croce prima rifiutata e poi considerata come un dono, un privilegio da parte di Gesù etc. ragazzi e genitori si alternano a raccontare i sentimenti e i pensieri vissuti… i cuori sono colmi di gioia e emozione, per qualcuno il momento si concrete scelte di vita nuova.
Mompileri é ormai vicina e si moltiplicano gli scambi di tenerezze e ringraziamenti per l’esperienza vissuta.
“Se il chicco di grano caduto in terra muore porta moto frutto” e noi speriamo che i frutti di Nino sa oggi si vedano anche in noi”.
Con Pietro ricolmo di Spirito Santo, anche noi ci stiamo pensando un poco di più su quale potenza porta in sé il nome di Gesù!