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“MOMPILERI FUORI MOMPILERI”- QUEL VOLTO DI MADRE, DA MOMPILERI AD ACI PLATANI
19 settembre 1627
“… di fare la Statua della Gloriosissima Vergine Maria sotto titolo di Monte Carmelo, come è comunemente chiamata, di stucco e in questo modo e forma. Vale a dire di statura, modo e forma simile alla Madonna di Mompileri, casale della Città di Catania, posta all’altare maggiore e chiamata Maria Vergine della Grazia. Della stessa forma e della stessa lunghezza, conformità e misure di tutte le membra …”.
Così recita la minuta dell’atto del notaio Marco Spoto con il quale veniva affidato, nel 1627 (ancora il primo Santuario di Mompileri era in piena attività; la distruzione sarebbe sopravvenuta 42 anni dopo) il compito a degli artisti di realizzare il simulacro della Madonna del Carmelo di Aci Platani.
Questo atto é stato scoperto presso l’archivio di Stato di Catania poco più di un decennio fa e da allora é diventato la ragione di un particolare rapporto tra Aci Platani e Mompileri.
Questa sera il rettore del Santuario, cordialmente invitato dal Parroco don Salvatore Coco e accompagnato da una nutrita rappresentanza della comunità di Mompileri, ha presieduto il secondo giorno del triduo dei solenni festeggiamenti che, per antica tradizione si svolgono nell’ottava di Pasqua.
É stato un momento molto intenso; un concentrato di preghiera e fraternità che i platanesi hanno voluto condividere con noi invitandoci a prendere posto nelle prime panche della chiesa ed offrendoci lo stesso onore riservato ai prediletti della serata, i membri dell’Unitalsi acese: “volontari del corpo e volontari dello spirito”.
Poco dopo le ore 17,00, alla presenza dei membri dell’Associazione, del Comitato e dei devoti, il simulacro é stato svelato e devotamente traslato nell’area presbiterale, ma più vicino al popolo di Dio e non adornato dei molti ex voto preziosi, questo per sottolineare un clima di semplicità e di essenzialità nella preghiera condivisa con i fratelli e sorelle infermi.
I Mompilerini che erano venuti a costatare la supposta somiglianza con la Madonna delle Grazie (oggi “della Sciara”), consapevoli della differenza di periodi, di materiale, di artista etc hanno potuto però riconoscere, specialmente nel volto ed in qualche altro particolare, quanto gli artisti si siano seriamente impegnati nel cercare di soddisfare la volontà dei committenti di quella statua.
Al termine della solenne Concelebrazione si é compiuta la benedizione eucaristica. É stato poi il momento di commentare l’atto del 1627 e dello scambio dei doni tra le due comunità costituiti da quadri riproducenti i rispettivi simulacri mariano.
Si é quindi riformata la processione per riportare il simulacro della Madonna nella sua nicchia presso l’abside laterale dove é stata nuovamente velata in attesa di tornare agli sguardi dei fedeli domenica mattina.
Il desidero da ambedue la parti è che non finisca tutto qui… Il Signore ispirerà!
Alla cara comunità di Aci Platani rivolgiamo un saluto pieno di affetto e di benedizione.
Turnista grato.